[QUESTO ARTICOLO E` STATO PUBBLICATO SUL GAZZETTINO DI MARTEDI` 4 OTTOBRE 2011]
VENEZIA - Quando ha visto un posto a pagamento libero, non ha esitato a parcheggiare la macchina. Subito dopo è sceso per andare, monete alla mano, al parchimetro che distava una ventina di metri per procurarsi il biglietto. Al suo ritorno l’automobilista si era già visto appioppare una multa di 24 euro per non aver esposto il tagliando. Una prova di efficienza prussiana.
Protagonista della vicenda, che risale al 17 settembre scorso, Pierfrancesco Mazzi, che ha ancora tra le mani il verbale compilato in via Aleardi a Mestre alle 11.24 da un ausiliario del traffico di Asm e lo scontrino che riporta, incredibilmente, la stessa ora. «Mi domando - dice l’automobilista multato - se l’ausiliario numero 922 non poteva guardarsi attorno per vedere se qualcuno stesse armeggiando con il parchimetro. Credo di avere impiegato meno di un minuto a procurarmi il tagliando, e al mio ritorno la multa era già lì e l’ausiliario era scomparso».
L’uomo, che peraltro si è accorto della contravvenzione quando è ritornato a casa, un’ora più tardi aveva già provveduto a pagare la multa. Con il verbale già compilato, spiegano alla Polizia municipale, avrebbe dovuto presentare entro 60 giorni ricorso al prefetto, inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno al Comune e sperare nell’annullamento della contravvenzione. Oppure, in alternativa, presentare ricorso al giudice di pace. Un iter troppo complesso per una multa da 24 euro. «Ho il forte sospetto - aggiunge l’automobilista - che sia questo il punto di forza di questi agguati». E i dati dell’attività della Polizia municipale sembrano dargli ragione: nel 2010, a fronte di 39.278 multe per sosta irregolare, i ricorsi presentati sono stati 1.287, con una percentuale di accoglimento di poco superiore al 18 per cento.