FONTE: Gazzettino.it Giovedì 20 Giugno 2013 - 18:40
Il giudice non riconosce Polesella come capofila del consorzio
di polizia locale e cancella i verbali del Traffiphot di Canaro
ROVIGO - Una mazzata pesantissima, vibrata dal giudice di pace di Rovigo al sistema autovelox. O quantomeno, all'attività del Traffiphot posto a Canaro (Rovigo). Sono andati a sentenza una serie di ricorsi presentati proprio contro le sanzioni fatte scattare dall'autovelox fisso. E il magistrato ha annullato quei verbali. Annullamenti scattati perché ci sarebbe un problema di fondo che fa sì che i verbali non sarebbero compilati in maniera corretta, ma anche perché ci sarebbero anche altre e più gravi questioni.
Il primo e principale problema deriva dal fatto che il servizio di polizia locale per i Comuni di Canaro, Polesella, Frassinelle, Bosaro, Pontecchio e Crespino, viene svolto in forma associata. Il Comune capofila è Polesella, ossia quello che si è presentato in giudizio contro i ricorsi.
Ed è qui che sta il primo, grave, vizio. Perché se il Comune dove è stata contestata la violazione è Canaro, non si vede per quale motivo in giudizio la bontà della multa debba essere difesa da Polesella. Questo perché, spiega il giudice di pace, la polizia associata è un ente che non ha potere sanzionatorio proprio, una prerogativa che rimane in mano ai singoli Comuni e ai singoli sindaci. Polesella, quindi, non ha diritto, su questo fronte, a rappresentare Canaro, competente per territorio, tra l'altro in assenza di qualunque delega o delibera. Sul verbale, quindi, non basta il richiamo all'esistenza di una polizia associata, se poi non viene indicato il Comune ove è stata commessa la violazione e al quale è affidato il potere sanzionatorio.
Tanto basterebbe per annullare i verbali. E infatti così è avvenuto per la gran parte di questi. Tranne che per uno. Elevato a carico di Giampaolo Schiesaro, ex pretore a Rovigo e avvocato dello Stato. Schiesaro, col proprio ricorso, ha messo in luce altri vizi legati all'attività del Traffiphot. Tra questi, il fatto che sul verbale non viene indicata la data di attivazione del velox, né certificata la presenza di un pubblico ufficiale che si sia assunto questa incombenza.
Di più: tutta l'attività di sviluppo delle foto e riversamento su cd verrebbe svolta da un'azienda privata, sempre senza la presenza di un pubblico ufficiale, pure questo in contrasto con quanto previsto dalle normative di settore. E infine, il fatto che per un periodo l'attività del velox si sarebbe svolta senza che il Comune avesse la disponibilità giuridica dell'apparato, non avendolo ancora acquisito in affitto.