[LETTERA APPARSA SUL GAZZETTINO DEL 13 FEBBRAIO 2011]
Nel settembre 2010 mio padre prende la sua prima la multa per eccesso di velocità dopo il conseguimento della patente avvenuto oltre 40 anni fa. A fine ottobre arriva il verbale con l'allegato per la sottrazione di 3 punti.
Dopo aver pagato prontamente la multa, visto che è vicino, si reca al comando della Polizia Municipale a Mestre con la ricevuta di pagamento e il verbale per comunicare i dati della patente; certe cose è bene farle di persona. L'agente con il quale parla dice di non preoccuparsi che per 3 punti non succede nulla.
Il problema è che non viene preso atto della visita.
Ai primi di febbraio riceve un altro verbale dove si contesta la mancata comunicazione dei dati del conducente. L'ammontare: quasi un mese di pensione minima. Nuovamente si presenta al comando in via Cappuccina per cercare di capire cosa è successo, visto che si era già presentato di persona per i dati, e per chiedere come mai non venga inviato un sollecito prima che scada il termine per la comunicazione. Viene informato che non c'è traccia della sua visita, che il modulo bisogna per forza spedirlo e che se hanno problemi devono fare ricorso. Potete immaginare se si mette a fare ricorso.
A mio avviso la Polizia Municipale, che è al servizio del cittadino, svolgerebbe un' opera molto più corretta inviando un sollecito invece di colpire il cittadino pesantemente per poi dirgli di andare a fare ricorso per via legale.
R. S.